Massini con “L’alfabeto delle emozioni” porta al Teatro Verdi di Gorizia  lo spettacolo mai uguale a se stesso

Massini con “L’alfabeto delle emozioni” porta al Teatro Verdi di Gorizia lo spettacolo mai uguale a se stesso

Divenuto popolare presso il grande pubblico su Rai e La7 grazie agli interventi a Piazzapulita e per la presenza allo scorso Festival di Sanremo assieme a Paolo Jannacci con “L’uomo nel lampo”, brano di denuncia sociale sulle morti sul lavoro, Stefano Massini apre la stagione dedicata a “Verdi Racconta” del teatro goriziano.

Si intitola “L’alfabeto delle emozioni” lo spettacolo monologo che porterà in scena sul palco di Via Garibaldi sabato 25 gennaio alle 10.45.

“Il teatro è il tempio delle emozioni. È il luogo, il rito, da che mondo è mondo, con cui l’uomo racconta le emozioni, il teatro è nato per questo” spiega Massini.

Lo spettacolo nasce dalla necessità di raccontare le emozioni in un momento di shock collettivo molto forte, come fu quello pandemico, indagando sul meccanismo di reazioni che maturano in relazione alla realtà circostante e si intreccia con un motivo di carattere teatrale per un attore che viene dalla scuola di Luca Ronconi col quale si è formato presso il Piccolo Teatro di Milano, ovvero il sogno di realizzare uno spettacolo nel quale solo una percentuale minoritaria della drammaturgia va in scena ad ogni replica.

Da qui la particolarità per la quale una replica è solo un terzo di quello che l’attore e autore ha scritto o pensato per lo spettacolo, perché c’è un meccanismo che lo stesso Massini ha definito “diabolico” per cui ogni volta sorteggia da alcuni bauli delle lettere dell’alfabeto. Saranno queste iniziali a indicare le emozioni delle quali parlerà sul palco. Ogni volta l’attore non sa cosa uscirà e in quale ordine.

E non lo sanno nemmeno gli spettatori, tanto che alcuni sono tornati a vederlo per verificare se fosse vero che di replica in replica le parole cambiavano.

Noi siamo quello che proviamo. E raccontarci agli altri significa raccontare le nostre emozioni. Ma come farlo, in un momento che sembra confondere tutto con tutto, perdendo i confini fra gli stati d’animo? Ci viene detto che siamo analfabeti emotivi, e proprio da qui parte Stefano Massini per un viaggio profondissimo e ironico al tempo stesso nel labirinto del nostro sentire e sentirci.

In un immaginario alfabeto in cui ogni lettera è un’emozione (P come Paura, F come Felicità, M come Malinconia…), Massini trascina il pubblico in un susseguirsi di storie e di esempi irresistibili, con l’obiettivo unico di chiamare per nome ciò che ci muove da dentro.

Scorrono visi, ritratti, nomi, situazioni. Ad andare in scena è la forza e la fragilità dell’essere umano, dipinta con l’estro e il divertimento di un appassionato narratore, definito da Repubblica “il più popolare raccontastorie del momento”.

Stefano Massini, scrittore, drammaturgo e narratore, è l’unico autore italiano ad aver vinto un ‘Tony Award’, premio Oscar del teatro americano. Compositore e “scompositore” di parole e di storie, con il tratto consueto del suo narrare Massini emoziona e fa riflettere, ironico e spiazzante dà voce al nostro presente e ai nostri stati d’animo. I suoi testi sono tradotti in più di 30 lingue e messi in scena da Broadway alla Comédie-Française, dalla Cina alla Corea, dal Sud Africa al Cile, l’Iran, l’Australia.